14/06/2025
Nelle ultime settimane è salito agli onori delle cronache il grave problema dei tagli che il Comune di Trani sta facendo al servizio di assistenza educativa per i bimbi disabili nelle scuole.
In qualche articolo è comparso un chiaro richiamo ai Dirigenti delle scuole a far sentire la loro voce.
Poiché si tratta di una tematica delicata e molto dolorosa per chi vive ogni giorno nella scuola, appare doveroso offrire con chiarezza all’opinione pubblica una sintesi pragmatica di quanto è avvenuto sin qui.
Il Comune di Trani all’inizio di quest’anno scolastico 2024/2025 ha informato le scuole della città di aver effettuato un taglio drastico di educatori per i bimbi disabili.
Motivazione: i bimbi con disabilità nelle scuole dell’infanzia, primarie e medie della città sono aumentati negli ultimi anni ma i soldi per pagare gli educatori nelle scuole no.
Le soluzioni possibili: spostare più soldi nel capitolo di spesa per gli educatori oppure tagliare il servizio per i bimbi disabili.
Il Comune ha scelto di tagliare.
In questo anno scolastico tanti bimbi non hanno avuto l’educatore a scuola:
- tutti i bimbi con disabilità di gravità media;
- molti bimbi con disabilità di gravità grave che avevano presentato domanda con qualche giorno di ritardo.
Il 1°C.D. “De Amicis” ha protestato.
I referenti della disabilità della scuola hanno protestato durante la riunione tenutasi al Comune e il Dirigente ha interloquito telefonicamente con alcuni referenti dell’ufficio servizi sociali invocando l’assegnazione dell’educatore almeno per i bimbi con grave gravità nonostante il ritardo di consegna della domanda. Le eventuali “colpe” dei padri non dovevano “ricadere” sui figli.
Il Comune è stato irremovibile: i soldi non bastano quindi il servizio va tagliato.
La promessa fatta era di recuperare i bimbi esclusi se si riuscivano a reperire altri fondi.
L’anno scolastico è finito e niente è arrivato.
Il 6 maggio 2025 il Comune riunisce di nuovo i referenti della disabilità delle scuole.
Assessori alla Disabilità e ai Servizi sociali nonché Dirigente amministrativo del settore ribadiscono il concetto espresso un anno prima: i bimbi disabili aumentano ma i soldi no.
Pertanto le risorse finanziarie sul capitolo per gli educatori nelle scuole non bastano per tutti.
La speranza: vuoi vedere che in 1 anno di tempo l’Amministrazione comunale tanto “amica” dei disabili ha risparmiato su qualcosa e ha reperito più soldi per i bimbi disabili?
Speranza delusa.
I soldi sono pochi e di conseguenza il Comune ha scelto di approvare un nuovo Regolamento per ridurre drasticamente il numero dei bambini cui pagare l’educatore a scuola per l’anno scolastico 2025/2026!
La frase choc: “Noi abbiamo nel prossimo anno circa 503 alunni disabili nelle scuole di Trani e Bisceglie; ma con il nuovo Regolamento approvato ci aspettiamo di ricevere molte molte molte domande in meno per avere l’educatore!”
Traduzione pratica: con il nuovo Regolamento si mette un paletto che evita che le domande siano proprio presentate da tutti i disabili presenti a scuola. Così, per le poche domande che arriveranno al Comune i pochi soldi basteranno!
La ferita sanguina: molti molti bimbi disabili nemmeno potranno presentare la domanda per avere le 3 ore a settimana dell’educatore a scuola. 3 ore di lezione perse a settimana x 33 settimane di scuola = 99 ore di didattica buttate via per ogni singolo bimbo con disabilità.
Un calcolo che ferisce il cuore di chi con i bambini lavora ogni giorno; di chi sa quanto sia preziosa per i bimbi con disabilità la costruzione lenta e costante di piccole grandi competenze, grazie alla guida di un adulto di riferimento, che sta loro accanto quando il docente di sostegno finisce le sue ore e va via.
Il 1°C.D. “De Amicis” ha protestato.
Durante la riunione del 6 maggio la referente alla disabilità della scuola ha evidenziato in modo chiaro che il taglio avrebbe danneggiato gravemente il percorso didattico ed educativo di tantissimi bimbi con disabilità.
È difficile credere alla promessa fatta di nuovo di recuperare i bimbi esclusi se si riescono a reperire ulteriori fondi, visto quanto già accaduto con il taglio di quest’anno e considerata la quantità abnorme di bimbi disabili che resteranno esclusi.
Gli amministratori sono categorici: non ci sono i soldi. Perciò hanno approvato questo nuovo Regolamento ad hoc per limitare l’accesso al servizio.
Il nuovo Regolamento approvato dal Consiglio Comunale prevede che per presentare la domanda per l’educatore la famiglia consegni il Certificato INPS di disabilità grave art.3 comma 3.
È questo il certificato che decreta la disabilità dei bambini nelle scuole?
No. Non è questo.
Per il Ministero dell’Istruzione e quello della Salute i bimbi nelle scuole sono dichiarati con disabilità e hanno il sostegno a scuola se presentano la Diagnosi Funzionale e il Verbale di individuazione di disabilità rilasciato dalla ASL.
È il Verbale di individuazione della ASL che precisa a pag.2 il grado di disabilità del bambino: disabilità con gravità lieve oppure media (art.3 comma 1); disabilità con gravità grave (art.3 comma 3).
Allora i bimbi con disabilità grave sono soltanto quelli che hanno il certificato INPS?
No.
Le persone che hanno avuto il Verbale di individuazione di disabilità rilasciato dalla ASL possono decidere di inviare all’INPS tale Verbale per chiedere la concessione di un certificato INPS che dà diritto a sussidi economici (sulla base di vari parametri patrimoniali) e ad agevolazioni a livello lavorativo.
Si tratta di una pratica lunga, complessa, che a volte si conclude a seguito di un contenzioso legale da avviare contro l’INPS.
Perché il Comune ha piazzato questo requisito nel nuovo Regolamento per il servizio degli educatori ai disabili?
Poiché questo certificato INPS lo possiede circa il 50% delle persone disabili con grave gravità.
Chi ha dimestichezza col tema della disabilità queste cose le sa bene.
E qui torna l‘eco della frase choc: abbiamo 503 alunni disabili nelle scuole ma con il nuovo Regolamento ci aspettiamo molte molte domande in meno per l’educatore.
Il 1°C.D. “De Amicis” chiede pubblicamente all’Amministrazione comunale di Trani di non fare di nuovo tagli, ancora più drastici, sulla pelle dei nostri piccini con disabilità.
Chiede di tagliare i soldi da altri capitoli di spesa del bilancio comunale e di posizionarli sul capitolo per il pagamento degli educatori ai disabili nelle scuole.
Il 1°C.D. “De Amicis” crede che i cittadini di Trani e Bisceglie sarebbero ben felici di rinunciare a qualcosa per poter dirottare i soldi in favore dei nostri bambini con disabilità grave e media.
Perché i bimbi con disabilità delle nostre scuole sono figli di tutti noi.
100 ore di scuola in più per circa 200 bimbi hanno un valore inestimabile, che vale qualsiasi sacrificio.
Il 1°C.D. “De Amicis” chiede pubblicamente all’Amministrazione comunale di chiudere gli occhi e di pensare al sorriso che hanno i nostri bambini quando imparano una piccola autonomia in più.
Non spegnete quel sorriso!
Il Dirigente scolastico
Paola Valeria Gasbarro